domenica 3 gennaio 2016

MEDICINA: La donazione di sangue

Donazione di Sangue

Generalità

La donazione di sangue consiste nel prelievo di un certo volume di sangue da un soggetto sano, chiamato donatore, per poi poterlo trasferire a un altro soggetto, chiamato ricevente, che ha bisogno di sangue o di uno dei suoi componenti.
La donazione di sangue è un atto volontario, un gesto di piccolo sforzo ma di grande solidarietà. Il sangue dei donatori è infatti una risorsa inestimabile dal punto di vista terapeutico, in quanto moltissimi interventi chirurgici e tantissime malattie richiedono ingenti trasfusioni di sangue.
Prima di poter donare il sangue, un individuo deve superare una serie di controlli ed esami accurati, al fine di valutare l'idoneità del suo stato di salute e l'assenza di qualsiasi pericolo per il ricevente.
La donazione di sangue è una procedura sicura, semplice e quasi del tutto esente da effetti collaterali.
Il sangue, che viene donato, viene raccolto come tale o, più spesso, separato nelle sue componenti principali.

Cos'è la donazione di sangue?

La donazione di sangue consiste nella raccolta di un certo volume di sangue intero (circa 450ml) da un donatore sano, per poi trasfonderlo in un soggetto ricevente bisognoso di sangue o di sue componenti..
Le donazioni di sangue rappresentano una parte essenziale del sistema sanitario di una nazione, in quanto, senza il sangue proveniente dai donatori volontari, molte procedure terapeutiche non potrebbero avvenire e non si potrebbero salvare molte vite.

QUANTE DONAZIONI AVVENGONO IN ITALIA OGNI ANNO?

Secondo il sito ufficiale dell'AVIS (Associazioni Volontari Italiani Sangue), in Italia, nel 2013, i donatori volontari, iscritti a questa associazione, erano 1.298.437, per un totale di 2.105.934 donazioni effettuate nel 2013.

DA COSA È COMPOSTO IL SANGUE?

Il sangue è formato da un insieme di cellule, gli emociti, e da una parte liquida, chiamata plasma.
Il plasma costituisce il 55% del sangue ed è composto da acqua, sali minerali e proteine colloidali.
Gli emociti, che si trovano in sospensione nel plasma, costituiscono il restante 45% del sangue e sono rappresentati da tre elementi cellulari diversi:
  • I globuli rossi (o eritrociti) conducono l'ossigeno ai tessuti e agli organi del corpo.
  • I globuli bianchi (o leucociti) fanno parte del sistema immunitario e difendono l'organismo dai patogeni e da ciò che può recarvi danno.
  • Le piastrine sono tra gli attori principali della coagulazione.
Il sangue scorre, attraverso il nostro corpo, all'interno di un complicato (ma molto preciso) sistema di vasi arteriosi (arterie) e venosi (vene).

I GRUPPI SANGUIGNI

Il sangue umano non è tutto uguale, ma si contraddistingue per alcune caratteristiche. Tali caratteristiche, che di fatto corrispondono ai noti gruppi sanguigni, sono state classificate in sistemi. I sistemi più noti e comuni sono il sistema AB0 e il sistema Rh.
Alla luce di ciò, il sangue di ciascun individuo dipende dal gruppo sanguigno e può essere compatibile, uguale oppure totalmente diverso da quello di un'altra persona.

Chi può e non può donare il sangue?

Possono candidarsi a diventare donatori di sangue tutti coloro che hanno tra i 18 e i 60 anni, pesano più di 50 chilogrammi, curano il proprio stile di vita e sono sani e in buona salute.
Non potranno, invece, mai diventare dei donatori di sangue coloro che:
Tabella riassuntiva.

Condizioni di base per candidarsi a diventare donatore
  • Età: minima, 18 anni; massima, 60 anni (questa è la fascia di età idonea per candidarsi a diventare donatori di sangue intero, con deroghe a giudizio del medico)
  • Età fino alla quale si può donare: 65 anni (questa è l'età età massima per proseguire l'attività di donazione per i donatori periodici, con deroghe a giudizio del medico).
  • Peso: più di 50 chilogrammi.
  • Pulsazioni: comprese tra 50/100 battiti per minuto (N.B: chi pratica determinati sport ha una frequenza cardiaca anche inferiore; tuttavia questi individui possono comunque fare i donatori).
  • Pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio, la massima (o sistolica); tra 60 e 100 mm di mercurio, la minima (o diastolica).
  • Stato di salute: la persona dev'essere sana e in buono, se non perfetto, stato di salute.
  • Stile di vita: sano, ovvero nessun comportamento a rischio.

GLI ESAMI DEL SANGUE

Per chi si candida a diventare donatore, è previsto un prelievo di sangue e un'accurata analisi di quest'ultimo, in modo da stabilire se il volontario è effettivamente una persona sana e non affetta da una delle condizioni patologiche sopraccitate.
Ma dove si effettuano tutti i suddetti controlli?
Esistono delle strutture ospedaliere apposite, chiamate centri trasfusionali, nelle quali si svolgono tutti gli accertamenti e i prelievi, per poter diventare donatore. In Italia, i centri trasfusionali sono circa 340 (2012).

QUANDO BISOGNA INTERROMPERE L'ATTIVITÀ DI DONATORE

In alcuni frangenti, per il bene di coloro che necessitano di trasfusioni di sangue, bisogna autosospendersi, in modo temporaneo, dall'attività di donatore. Per esempio, l'autosospensione temporanea va presa in considerazione se negli ultimi quattro mesi, ci si è sottoposti a operazioni cosmetiche, tipo tatuaggi, piercing, orecchini; se nei giorni precedenti o nel giorno stesso della donazione, si soffre di raffreddore o di un'altra infezione virale simile (per esempio, un'influenza); se si stanno assumendo antibiotici; ecc.
Alla luce di ciò, è abbastanza chiaro il concetto che donare il sangue non è solo un atto di generosità, ma richiede anche senso di responsabilità e assennatezza.
Di seguito, è riportato un elenco delle situazioni più comuni che richiedono l'autosospensione temporanea.

Bisogna autosospendersi dalle donazioni di sangue:
  • Quando ci si è sottoposti, di recente, a un serio intervento chirurgico.
  • Quando ci si è sottoposti a un intervento dentistico. L'autosospensione, in questi casi, varia in base al tipo di operazione: può essere di sole 24 ore, per una semplice otturazione, oppure di 7 giorni, per un'estrazione dentaria.
  • Quando si è entrati in contatto, per motivi lavorativi o familiari, con individui affetti da malattie infettive più o meno gravi. Per esempio, il personale medico e infermieristico dei centri ospedalieri, può dover curare malati di AIDS o epatite C. Sebbene esistano tutte le protezioni del caso, è bene comunque aspettare del tempo prima di riprendere a donare il sangue, ed, eventualmente, sottoporsi di nuovo alle analisi del sangue.
  • Quando, nell'arco dei dodici mesi precedenti una donazione, si è sofferto di ittero o epatite A.
  • Quando si è in stato di gravidanza o si è partorito di recente (l'interruzione vale fino a 6 mesi).
  • Quando, nei giorni vicini a quello della donazione, si era sotto terapia antibiotica.
  • Quando, nei 4 mesi precedenti una donazione, ci si è vaccinati contro qualche malattia infettiva.
  • Quando, in prossimità o nel giorno stesso della donazione, si è sofferto o si soffre di raffreddore, mal di gola, influenza e altre malattie infettive di grado simile.
  • Quando, negli ultimi 4 mesi, ci si è sottoposti a operazioni cosmetiche, come tatuaggi, piercing e orecchini.
  • Quando si è visitato di recente (massimo 6 mesi) un paese, in cui la malaria è endemica (cioè tipica di un determinato territorio).
  • Quando si soffre di anemia temporanea. L'anemia, infatti, non è sempre un disturbo cronico, ma può anche essere una condizione passeggera (per esempio, lo stato anemico delle donne con ingenti mestruazioni).

Per qualsiasi informazione ulteriore, riguardante l'autosospensione, basta rivolgersi al centro trasfusionale più vicino.

Come si svolge una donazione di sangue

N.B: tutto ciò che si andrà a leggere nelle prossime righe, presuppone che l'individuo, che vuole donare il sangue, sia già stato considerato idoneo alla donazione.

La donazione di sangue è una procedura molto semplice, di facile esecuzione e a bassissimo rischio, che dura, complessivamente, non più di un'ora.
Innanzitutto, per donare il sangue, bisogna che il donatore si rechi in un centro trasfusionale (possibilmente quello in cui si sono svolti gli esami per la candidatura). Qui, un medico lo sottoporrà a una serie di domande, riguardanti il suo stato di salute attuale e passato, e a diversi rapidi test (misura della pressione sanguigna, misura della frequenza cardiaca ecc), per assicurarsi che non insorgano complicazioni durante o dopo la procedura.
Se tutto ciò si conclude in modo positivo (ovvero, non ci sono controindicazioni alla donazione), si passa al prelievo di sangue vero e proprio. Le quantità estratte corrispondono a circa 450 millilitri ± 10%.
Concluso il prelievo, potrebbe essere necessario stare a riposo per qualche ora, in attesa che scompaiano i possibili sensi di svenimento e stordimento.
Il sangue raccolto dal centro trasfusionale, prima di poter essere utilizzato a scopi terapeutici, viene analizzato accuratamente, per sincerarsi della sua bontà a tutela dei possibili riceventi.

PREPARAZIONE ALLA DONAZIONE

Al momento della donazione, è consigliabile essere a digiuno da qualche ora oppure, se non è proprio possibile presentarsi a stomaco vuoto, è bene aver assunto un pasto comunque leggero, privo di grassi e zuccheri.
In genere, i prelievi si svolgono di mattina, pertanto le suddette raccomandazioni si possono seguire con facilità: si è reduci, infatti, dalla cena della sera precedente.
Attenzione: è severamente vietato bere alcolici prima della donazione. Le uniche bibite concesse sono acqua, spremute di frutta senza zuccheri aggiunti, thè o caffè poco zuccherati.

CHECK-UP SUL POSTO: QUESTIONARIO E CONTROLLI DEL SANGUE

Se è la prima donazione, quando si giunge al centro trasfusionale, si viene informati su come si svolgerà l'intera procedura.
Se invece si è un donatore abituale, si passa subito alla fase successiva, quella cioè del questionario e dei controlli, relativi allo stato di salute.
Le domande sono poste, solitamente, da un medico, il quale vuole sapere essenzialmente se il donatore:
  • Sta bene ed è in buona salute.
  • Ha sofferto di qualche malattia negli ultimi mesi. Se sì, quale.
  • Si è sottoposto a interventi chirurgici, dentistici, di cosmetica ecc.
  • Ha avuto, negli ultimi mesi, rapporti sessuali occasionali o con un nuovo partner.
È richiesta, ovviamente, la massima onestà.
I controlli riguardano la misura della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e, infine, di quanta emoglobina è contenuta nel sangue (si veda sottocapitolo successivo).

CHECK-UP PER L'ANEMIA

Tra i vari controlli pre-donazione, ce n'è uno particolare, che valuta la quantità di emoglobina contenuta nel sangue del donatore. L'emoglobina è quella fondamentale proteina dei globuli rossi (o eritrociti), che trasporta l'ossigeno nel corpo umano.
Quando l'emoglobina, presente nel sangue, è poca o quando i globuli rossi, che la contengono, sono pochi, si parla di anemia o di stato anemico. L'anemia può essere cronica o temporanea. L'anemia cronica è, di solito, una condizione severa e stabile, collegata a una mutazione genetica o a una grave malattia; l'anemia temporanea, invece, è una condizione passeggera, che può insorgere in alcuni particolari momenti della vita di una persona.
I principali sintomi dell'anemia:
Perché, prima di una donazione di sangue, si quantifica l'emoglobina presente nel sangue del donatore?
Alla luce di quanto detto sulla funzione e sulla carenza dell'emoglobina, si può intuire che prelevare del sangue da un individuo affetto da anemia temporanea può aggravarne ulteriormente lo stato di salute.
Pertanto, un donatore che risultasse anemico al momento della donazione deve astenersi da quest'ultima e posticipare il tutto a un'altra occasione. Nel frattempo, si consiglia un consulto presso il proprio medico, specie se si soffre periodicamente di anemia temporanea.
Il check-up per l'anemia si svolge in maniera molto rapida, grazie a uno strumento apposito, e richiede il prelievo di una quantità minima di sangue.

IL PRELIEVO

Una volta stabilito che il donatore è sano e sta bene, e che non sussistono controindicazioni alla donazione, si passa al prelievo.
Prima di tutto, si lega, attorno a un braccio, un laccio di gomma (laccio emostatico), che serve a ingrossare e a mettere meglio in risalto la vena, dalla quale si preleverà il sangue.
Dopodiché, si pulisce con dell'alcol la cute da perforare e, proprio in corrispondenza della vena ingrossata di proposito, si infila un ago sterile; l'ago viene fermato con un po' di nastro adesivo medico e collegato a un tubicino flessibile, detto deflussore.
A questo punto, il deflussore viene, a sua volta, collegato a una sacca o a un contenitore: solo dopo tale operazione, comincia l'aspirazione del sangue.
Le quantità di liquido sanguigno prelevato corrispondono a circa 450 millilitri; non si tratta di una grande quantità, se si pensa che è il 10% circa del sangue circolante nel nostro corpo e che il nostro organismo la ripristina nel giro di poche ore.
La sola procedura di prelievo dura 10-15 minuti, non di più.

I CONTROLLI SUL SANGUE DONATO

Il sangue estratto dal donatore, prima di poter essere usato a scopo terapeutico, deve essere analizzato accuratamente, per motivi di sicurezza.
Solo una volta che ha superato tutti gli esami di laboratorio ed è risultato non contaminato da virus e altri agenti patogeni (virus dell'AIDS, dell'epatite C ecc), viene inserito nelle cosiddette emoteche. Un'emoteca è un armadio frigorifero, costruito appositamente per conservare le sacche di sangue.

LE PRIME SENSAZIONI DOPO LA DONAZIONE

Terminata la donazione, è probabile che il donatore si senta di svenire o avverta una lieve sensazione di stordimento. È una conseguenza normale, per la quale non bisogna allarmarsi, ma solo stare a riposo, mangiare qualcosa e bere a sufficienza.
Avvertenze: ai fumatori, è consigliato di non fumare per almeno un paio di ore, da quando si è conclusa la donazione.

GLI EFFETTI COLATERALI

La donazione di sangue è una procedura sicura. Tuttavia, in alcuni casi, può comportare effetti collaterali di diversa entità.
  • Comparsa di un livido nella zona cutanea, dove è avvenuto il prelievo. Capita a una persona ogni 4 circa.
  • Braccio dolorante. Avviene in un caso ogni 10 circa.
  • Vertigini e svenimento. Succede a un donatore ogni 15 circa.
La comparsa di complicazioni più gravi di quelle sopraccitate è davvero molto rara e avviene in un donatore ogni 3.500.

Come può essere usato il sangue donato?

Grazie al sangue, raccolto dai donatori, si possono salvare tantissime vite umane. Le cosiddette trasfusioni di sangue, infatti, sono previste in tantissimi interventi chirurgici e nella cura di moltissime malattie del sangue.
Il sangue può essere usato così come lo si è raccolto (sangue intero), oppure dopo averlo separato in alcune sue componenti. È, infatti, possibile utilizzare solo il plasma, solo i globuli rossi o solo le piastrine, in base ai casi che si presentano di volta in volta.
A differenza di un tempo, oggi, la trasfusione di sangue intero è molto rara, in quanto quella di una sola componente è molto più comoda ed efficace.

COME SI SEPARANO LE VARIE COMPONENTI DEL SANGUE?

La scomposizione del sangue, nelle sue componenti liquide e cellulari, avviene per mezzo di separatori appositi, che lavorano secondo il principio della centrifugazione.
Addirittura, esiste la possibilità di prelevare, durante una donazione, soltanto una componente sanguigna, restituendo, al donatore, tutte le altre. Questa operazione, chiamata aferesi, si effettua nel seguente modo: si preleva il sangue, come fosse una normale donazione, ma, anziché conservarlo tutto in una sacca, lo si fa passare subito attraverso un separatore. Trattenuta e raccolta a parte la componente desiderata, ciò che rimane del sangue viene restituito al donatore.
La plasmaferesi è la separazione del plasma, ovvero la parte liquida del sangue, dalle componenti cellulari. La piastrinoaferesi è la separazione delle piastrine dal plasma e dalla restante componente cellulare. L'eritroaferesi è la separazione dei globuli rossi dal plasma e da ciò che rimane delle altre cellule.
N.B: esiste anche la leucoaferesi, che è la separazione dei globuli bianchi dal resto delle componenti sanguigne, ma è una pratica effettuata molto di rado.

GLOBULI ROSSI

La conservazione e l'uso dei soli globuli rossi serve per il trattamento di alcune forme di anemia, come l'anemia falciforme (o anemia a cellule falciformi), e in tutti quei casi in cui un individuo ha perso grandi quantità di sangue (per esempio, dopo un parto, un incidente stradale, un intervento chirurgico di trapianto d'organo ecc).
I globuli rossi contengono ossigeno, pertanto la loro infusione serve a ristabilire parte della quota d'ossigeno persa.

Figura: una sacca di solo plasma sanguigno

PLASMA

Il plasma contiene tantissime proteine fondamentali (per esempio, l'albumina), mantiene costante il volume di sangue circolante e porta con sé degli elementi nutritivi, che alimentano i tessuti e le cellule dell'organismo.
Viene usato, molto spesso, dopo un parto o dopo un intervento chirurgico al cuore.
Per essere conservato, il plasma va congelato: in questo stato, può durare anche 12 mesi.

PIASTRINE

Le piastrine, grazie al loro potere coagulante, vengono somministrate quando un individuo soffre di emorragie, provocate da un danno del midollo osseo.
l midollo osseo è un tessuto molle, che ha il compito di produrre tutte le cellule del sangue.
L'infusione di piastrine è particolarmente adatta ai malati di leucemia.

Altri tipi di donazione

Accanto alla descritta donazione di sangue venoso, ne esiste un'altra che va a prelevare il sangue della placenta di una madre o del cordone ombelicale di un neonato, al momento del parto.
Che scopo ha la donazione di sangue ombelicale o placentare?
Placenta e cordone ombelicale contengono, oltre ai tradizionali elementi sanguigni (emociti e plasma), una certa quota di cellule straordinarie, le cosiddette cellule staminali ematopoietiche.

CELLULE STAMINALI EMATOPOIETICHE - IL PRELIEVO

Le cellule staminali ematopoietiche, dette anche cellule del midollo osseo, sono le cellule progenitrici del sangue. Esse possiedono la capacità di replicarsi continuamente e scegliere se diventare globuli rossi, globuli bianchi o piastrine.
Grazie alle loro potenzialità, rappresentano un possibile trattamento per malattie del sangue, come le leucemie e alcune malattie del sistema immunitario, le quali sono caratterizzate da un'insufficiente attività del midollo osseo.
Il prelievo delle cellule staminali ombelicali o placentari avviene subito dopo che un bambino è nato. Richiede il consenso dei genitori, ma non è rischioso, né per la madre né per il neonato.
La procedura è molto semplice e consiste nella conservazione, in una cella frigorifera apposita, del cordone ombelicale e/o della placenta.

Domande frequenti sulla donazione di sangue

La donazione di sangue è pericolosa?

La donazione di sangue non comporta alcun rischio per il donatore. Tutta la procedura, infatti, si svolge in assoluta sterilità e comporta il prelievo del proprio sangue.

Quanto tempo deve trascorrere tra due donazioni di sangue intero?

Almeno 12 settimane per l'uomo e almeno 16 per la donna. Tuttavia, a volte, non si fa alcuna distinzione tra maschi e femmine e si parla, per entrambi i sessi, di 90 giorni.

Quante donazioni di sangue si possono fare all'anno?

La frequenza annua varia in base al sesso. L'uomo non deve sforare le 4 donazioni all'anno, mentre la donna in età fertile non deve superare le 2 donazioni all'anno.

La donazione di sangue è controindicata per le donne?

No, non c’è alcun tipo di controindicazione, a patto che venga rispettata la frequenza annuale. Più di due donazioni all’anno, infatti, potrebbero provocare carenze di ferro ed emoglobina (anemia). Se una donatrice è soggetta a mestruazioni abbondanti, può sempre ricorrere alla plasmaferesi.

Perché è importante che ci siano tanti donatori?

Più donatori di sangue ci sono, più c'è sangue a disposizione per le trasfusioni a scopo terapeutico. Tuttavia, sarebbe limitativo dire che questo è l'unico vantaggio. Infatti, la possibilità di contare su tanti donatori garantisce una disponibilità maggiore di sangue diverso, appartenente anche a gruppi sanguigni rari.

Le associazioni per la donazione di sangue ricercano donatori periodici. Cosa vuol dire?

I donatori di sangue periodici sono quelli che si recano a o hanno intenzione di donare il sangue a intervalli regolari. Chi dona il sangue periodicamente è un individuo molto più controllato e molto più affidabile del donatore occasionale.
Le associazioni per la donazione di sangue cercano e si avvalgono di donatori periodici per garantire un servizio sicuro e tutelare le persone riceventi.
a cura del dr. Antonio Griguolo
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