Nel precedente articolo abbiamo visto quanto è complesso il linguaggio umano per i nostri cani;
per gli esseri umani parlare è un modo naturale di comunicare, i cani
invece, a causa delle loro limitazioni fisiche, non saranno mai in grado
di articolare i suoni complessi della comunicazione umana, tuttavia
possono emetterne degli altri di cui si servono per esprimersi.
Per capire al meglio il linguaggio dei cani bisogna esaminare come essi parlano; conoscerne il linguaggio permette inoltre di evitare malintesi fra esseri umani e specie canina. Ogni
volta che ci approcciamo ad un cane dobbiamo ricordare che è un cane e
non un bambino; il cane è un animale da branco e come tale va trattato.
Atteggiamenti per noi primati
appartenenti alla sfera dell’affettività umana, per i cani invece
possono essere segnali di dominanza. L’esempio per eccellenza è abbracciare i cani o carezzarli mettendo la mano sulla loro testa
(da evitare soprattutto con cani estranei o diffidenti): questi sono
segnali inequivocabili di dominanza. Infatti, un cane dominante poggia
il suo muso sulla base del collo del cane remissivo o sottomesso. Allo
stesso modo la nostra risata può essere fraintesa, perché scoprendo
tutti i denti assumiamo l’espressione di un “cane che ringhia”.
Il cane comunica attraverso tutte le parti del corpo
(orecchie, bocca, espressioni facciali, la posizione e l’ atteggiamento
generale del corpo), ed è capace grazie a movimenti anche
impercettibili di dialogare con gli altri membri del suo mondo (cani e
umani). In generale le posture amichevoli tendono a ridurre la
dimensione effettiva dell’animale, il quale distoglie lo sguardo,
abbassa collo e orecchie, si rotola sul dorso e presenta la regione
inguinale.
Le posture aggressive
invece tendono ad aumentare la dimensione dell’animale che presenta
pilo-erezione, le orecchie sono dritte e portate in avanti, la coda è
tesa, è proteso in avanti e vengono scoperti i denti. Ci sono dei
segnali che i cani utilizzano al fine di evitare incomprensioni e
inutili conflitti o per manifestare un disagio o uno stress: sono i
segnali calmanti o di pacificazione. Questi atteggiamenti, scelti di
volta in volta dal cane, trasmettono ad altri cani le sue intenzioni
reali per abbassarne la soglia di difesa e diffidenza e quindi per poter
dare inizio ad un rapporto socialmente equilibrato.
Spesso i segnali calmanti vengono utilizzati anche nei confronti dell’uomo,
in particolare del padrone, e rappresentano il tentativo del cane sia
di chiarire il suo stato d’animo sia di ridurre lo stress. La cosa
straordinaria è che anche noi umani, imitandoli, possiamo servirci di
questo linguaggio canino per far sì che i cani comprendano realmente le
nostre intenzioni.
I segnali calmanti sono circa una trentina, alcuni
sono molto palesi mentre altri quasi impercettibili, e per poterli
vedere occorre molto allenamento, tempestività e naturalmente
concentrazione sul cane.
Di seguito riporto quelli più facili da “leggere” nel cane.
Sbadigliare: lo
sbadiglio non contiene elementi di paura, dominanza o aggressività. Un
cane minaccioso spesso si acquieta immediatamente dopo aver visto il suo
bersaglio sbadigliare. Questo è un segnale che i cani sono in grado di
leggere anche negli uomini.
Girare la testa di lato:
questo
segnale viene emesso molto frequentemente quando due cani si incontrano
e uno dei due procede troppo deciso e diretto verso l’altro; piegando
la testa l’altro cane manifesta il suo disagio e dice all’altro cane di
calmarsi.
Questo segnale è facilmente imitabile anche dall’uomo.
Guardare altrove:
distogliere lo sguardo è una chiara manifestazione di non voler sfidare
il cane. Osservando due cani adulti che si incontrano possiamo notare
come uno o tutti e due tendano a non guardarsi dritti negli occhi, al
contrario se mantenessero lo sguardo fisso in pochi attimi si
troverebbero coinvolti in un conflitto. Quindi, mai fissare un cane
sconosciuto negli occhi.
Socchiudere gli occhi o sbattere le palpebre:
rende lo sguardo meno intenso, quindi meno minaccioso, questo segnale,
che possiamo usare anche noi, viene utilizzato quando il cane vuole
guardare qualcuno e non vuole risultare minaccioso.
Voltarsi di lato o di spalle:
è un segnale di calma molto forte, si nota facilmente nelle interazioni
fra cuccioli e adulti o tra maschi insistenti e femmine.
Se il vostro
cane vi salta addosso con insistenza provate a mettervi di lato o a
girargli le spalle, vedrete che dopo pochi attimi tenderà a calmarsi.
Avvicinamento con traiettoria semi-circolare:
è un segnale tipico che i nostri cani mettono in pratica durante ogni
incontro tra simili o con persone che non conoscono.
Anche noi dovremmo
avvicinarci ai cani compiendo un leggero semicerchio.
Mettersi in mezzo: nei
litigi non cruenti fra cani l’arrivo di un terzo cane più maturo e
sicuro di sé che si piazza in mezzo fa immediatamente finire il
conflitto.
Se il vostro cane è a disagio per una specifica situazione
mettetevi letteralmente in mezzo, questo servirà a calmarlo.
Leccarsi il naso: è un
segnale talmente rapido che bisogna essere veloci nel percepirlo, spesso
è osservabile quando sgridiamo il cane usando una voce particolarmente
minacciosa.
Ignorare l’esistenza dell’altro:
frequente fra cani che un attimo prima stanno giocando e ad un tratto
uno dei due decide che il gioco, diventato eccessivo, deve essere
sospeso, per cui inizia deliberatamente a ignorare il compagno, che dopo
un po’ si ferma sospendendo l’attività ludica. Immobilizzarsi: quando
un cane viene avvicinato da un altro cane più grande o più forte di lui,
spesso si blocca fermissimo aspettando che l’altro chiarisca le
intenzioni o si allontani.
Scrollarsi: viene usato
spesso in concomitanza di un incontro che crea una certa tensione, per
esempio le coccole intense di una persona sconosciuta o un contatto
fisico troppo invadente.
Sotto molti aspetti la nostra capacità di vivere bene e felicemente con il nostro cane dipende dall’abilità che abbiamo nell’interpretare il suo linguaggio.
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