*Quando prepari un Cammino... di Michele Li Pira*
Quando prepari un Cammino, non è importante quello che fai, è importante quello che sei.
Lavorare per la sua realizzazione è un tempo di trepidazione e di attenzione, di attesa ed impazienza, di concentrazione e di creazione.
La Strada ti aspetta ma la stai già vivendo dentro di te, ti Cammina prima che tu lo possa fare, ti viene a cercare perché tu la possa incontrare.
Preparare un Cammino non è solo un tempo di fatica, se così fosse sarebbe un tempo vuoto, sono soprattutto giorni di relazione e di condivisione, di ricerca e di allenamento all’incontro.
Chi vive ancora un’esperienza non profonda della Strada, si preoccupa principalmente della sua “tenuta fisica“ della “resistenza” alla fatica...
Ce la farò? Sarò di peso agli altri? “Rallenterò” il loro Cammino? A queste domande si pensa di poter rispondere con un sano “allenamento fisico.. “
Si dimentica che l’esercizio più importante da fare e quello di incontrare il proprio limite con Fiducia e Speranza, iniziando a pensare alla Strada che ti aspetta non come il luogo dove dimostrare la tua potenza, ma come la dimensione dove trovare la tua essenza di essere che esiste perché in relazione, che vive ogni giorno innumerevoli limiti che solo grazie alla presenza di altri riesce a superare.
Aprirsi alla Strada significa pensare, pianificare, programmare, organizzare... ma soprattutto vivere relazioni piene e autentiche con coloro che condividono con te la fatica di mettere i “piedi” un itinerario che possa “parlare” al cuore di chi risponderà all’invito e troverà il coraggio di fare il “primo passo”, il più difficile, quello che ti spinge a lasciare le tue abitudini per regalarti un tempo “speciale”.
Quando la Strada ti ha “rapito”, sai che chiamare altri a mettersi in Cammino è una grande responsabilità, perché il pellegrino ha una sua sacralità, una sua dimensione profonda e misteriosa che richiama a vivere in profondità la dimensione dell’Accoglienza.
Molte parole seminate lungo il sentiero saranno dimenticate, alcune resteranno impresse per sempre, altre resteranno inespresse, ma quello che non potrà mai essere scordato, quello che il tempo non potrà mai fare cadere nell’oblio, sarà il calore dell’Accoglienza e della condivisione capace di regalare la libertà della partecipazione nella vitalità della relazione.
Sono le relazioni che dicono la verità del Cammino, in primo luogo quelle di chi “prepara” la Strada.
Fare di tutto per rendere piena e degna l’esperienza, ma senza cedere all’ansia e all’affanno, senza dimenticare che “pianificare”la Strada è un esercizio di sincerità e di amicizia, di apertura a punti di vista diversi dal tuo, di intuizioni da accogliere e donare, di fatica gioiosa se profumata di comunione.
Per quanto ti possa “sforzare” di pensare a tutto, di prevedere ogni particolare, non dimenticare che la Strada sarà capace di stravolgere in un attimo tutto il tuo lavoro, tutte le tue previsioni...
Sarà quello il momento in cui sperimenterai la verità delle scelte che ti hanno portato in Cammino, sarà quello il frangente in cui potrai comprendere quanto realmente sei aperto ad accogliere l’insegnamento della Strada piuttosto che a trovare la conferma del tuo progetto...
Se in questi difficili passaggi, quello che “sei” ti renderà più appagato e felice del successo di quello che hai pensato e programmato... puoi esserne certo: ti sei preparato e hai “pianificato” bene il Cammino, la Strada potrà donarti il suo insegnamento più prezioso: la “Fiduciosa Speranza”ovvero la “Perfetta Letizia” di francescana memoria.
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