Il
luogo in cui ho vissuto nei primi due anni di vita è stato meraviglioso e accogliente.
Sono
stato accudito e cresciuto con tanto amore e affetto, non mi mancava niente.
Coccole e giochi quotidiani, alimentazione sana ed una stanzetta tutta per me.
Tutti
i giorni facevo delle bellissime passeggiate e vivevo spensierato, tanto c’era
chi badava a me.
Al
compimento dei miei sei mesi ho inziato a fare bodybuilding per aumentare la
mia massa muscolare, prendevo integratori e vitamine, mangiavo tutti i giorni
carne di vaccino, dovevo costruirmi un corpo da paura.
L’unico
scopo di chi mi assisteva era quello di farmi diventare un campione, uno su cui
contare e puntare.
Difatti
da li a poco ho inizato a fare qualche incontro con risultati discreti, gli allenamenti
di potenziamento si facevano più intensi e non lasciavano più spazio ai miei
amati giochi, le passeggiate erano state cancellate dal mio menù quotidiano.
La
mia vita era cambiata, solo allenamenti con i pesi, tapis roulant ed incontri.
Man
mano che aumentavano i miei muscoli e la mia ferocia, l’amore e l’affetto dei
miei cari andava scemando giorno dopo giorno.
Da
casa mia vedevo passeggiare gli altri
con aria spensierata e gioia di vivere in libertà e mi veniva il magone.
A me tutto questo era stato precluso da un giorno all’altro.
Praticamente
non avevo più distrazioni, tutto il mio tempo era ottimizzato per raggiuingere
lo scopo di vincere tutti gli incontri che via via mi si presentavano.
Un
giorno i miei assistenti mi hanno portato in un luogo gremito di gente, tutti
attorno ad un quadrato dove incontravo un altro sfortunato come me. Noi poveri
sventurati dovevamo combattere e vincere, cosi avremmo fatto felici chi aveva
avuto cura di noi. Ma in quest’ultimo incontro successe un’imprevisto, venni
sconfitto da un atleta più forte e muscoloso.
Il
mio assistente rimase molto deluso, aveva scommesso un bel po’ di soldi sulla
mia vittoria, e la cosa non gli piacque. Nella strada di ritorno verso casa,
fui abbandonato in un quartiere pieno di giardini che non conoscevo.
Vagai
per 10 giorni senza mangiare e bere, la mia bella vita era svanita perchè in
quell’incontro perso non ero stato abbastanza cattivo e feroce.
All’undicesimo
giorno di abbandono, una domenica mattina, in fondo alla strada vidi un mio
simile che passeggiava insieme al suo tutore ed mi si accesa una lampadina:
magari se vinco quest’incontro posso riprendermi la mia vita. E cosi ho dato il
massimo, mettendo in atto tutte le strategie imparate per vincere e sopraffare
quel povero cocker, come ti ho ridotto, mi dispiace tantissimo, pensavo che
fosse l’unico modo per riprendermi la mia vita. Adesso mi trovo chiuso, insieme
ad altri cattivi in uno stanzone scarsamente illuminato, senza sapere di quale
colpa sono accusato.
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