Saliamo verso Catromajor che deve il suo nome perchè sede di un "castrum" pre romano le cui tracce danno un'idea di come poteva essere la Galizia "Celtica". Sempre qui c'è una piccola iglesia románica del XII secolo. Da qui saliamo fino a raggiungere un altro "andadero" parallelo alla LU-633. Proseguendo un po' di qua e un po' di la della strada, arriviamo a Hospital da Cruz.
Sopra un cavalcavia attraversiamo la strada Statale N-540 per prendere la C-535 in direzione di Ventas. E' una strada di scarso traffico lungo la quale proseguiamo per i prossimi 10 km fino ad im-metersi nella Statale N-547 in località A Brea. Passiamo per Ventas de Narón all'uscita della quale troviamo la Capilla de la Magdalena ora restaurata forse sede di un antico hospital per pellegrini. A mezzo km in leggera discesa incrociamo il pilastrino dei 76,5km che ci indica che siamo a Sierra de Ligonde a 765m di altitudine che fa da spartiacque tra il ríos Miño e Ulla. Sempre in discesa passiamo per Previsa, Os Lameiros dove troviamo la capilla de San Marcos e 200m più avanti il crucero de Lameiros il più bello e significativo del cammino. Collocato nel 1670 è a doppia faccia. Da un lato il volto del Cristo e dall'altro la Vergine con il bambino. Alla base gli arnesi della passione del cristo, corona di spine, martello, tenaglia, chiodi e un teschio a ricordo della passione di Gesù. Si arriva a Ligonde che un tempo era una importante stazione del cammino come testimoniano, la croce che indica il luogo ove un tempo sorgeva un antico cimitero di pellegrini con annesso hospital e la Casa de Carneiro che ospitò nel marzo del 1520 Carlos V mentre era in viaggio per essere incoronato imperatore e nel maggio del 1554 Felipe II, in viaggio verso La Coruña per sposarsi con María Tudor. Oggi comunque troviamo bar, albergue e altri servizi per i pellegrini. All'uscita di Ligonde, accanto al rifugio comunale prendiamo un sentiero che costeggia un muro, fino al ponte sopra il rio Airexe. Ad Airexe (o Eirexe) alla nostra sinistra un po' appartata c'è la iglesia de Santiago di fattura neo classica con la facciata romanica recuperato dalla precedente chiesa. All'incrocio con la strada LU- 3301 proseguiamo dritti in fronte e passiamo per Portos. Dopo Portos incontriamo Santiago de Lestedo, Os Valos, A Mamurria, quindi A Brea, dove lasciamo la pista asfaltata per camminare a fianco della statale N-547. Proseguendo su questo tratto incontriamo Avenostre e successivamente O Rosario chiamato così perchè i pellegrini recitavano il rosario prima della vista del Monte Sacro dove i discepoli dell'apostolo Giacomo (Santiago) domarono i tori per trainare il carro su cui veniva portato il corpo del santo. Mezzo km più avanti arriviamo all'area ricreativa di Os Chacotes dove si trova anche un albergue. Arriviamo a Palas de Rei entrando per la rúa do Cruceiro, e completiamo questa tappa. La cittadina ha origini remote risalenti ad epoca pre romana e faceva parte delle fortezze celtiche. Poi sotto Roma divenne un importante punto di passaggio per la strada LugoAstorga. La facciata romanica della iglesia de San Tirso è l'unica testimonianza del patrimonio storico passato.
Horreos Attraversiamo la statale accanto alla Casa del Concello de Palas de Rei e scendiamo per la travesía
del Peregrino per poi riattraversare la statale e continuare a scendere per la sterrata rùa do Apostolo. Per terza volta passiamo la carretera e proseguiemo per la rúa Río Roxán, dove c’è una scultura di alcuni pellegrini che stanno ballando, firmata da J. Novo. Prendiamo la avenida de Compostela, e camminiamo parallelamente alla N-547, e dopo cinquecento metri (passato il km 35 della nazionale) voltiamo a destra per attraversare il río Roxán. Il mojón 64 ci segnala l’arrivo a San Sebastián de Carballal. Più avanti riattraversiamo la statale e giunti al mojon 63,5 prendiamo un sentiero circondato di eucalipti e querce, che arriva fino a Lacua. Una buona fila di mattonelle di pietra impedisce di camminare nel fango in caso di pioggia. Andiamo avanti fino a San Xulián do Camino, annunciato dal mojón 62,5 dove troviamo la chiesa romanica risalente alla fine del XII secolo. Per la strada asfaltata passiamo Pallota (mojón 62) e scendiamo animosamente fino al rio Pambre per poi arrivare a Ponte Campaña (percorsi km 4,5). Comincia un tratto piacevolissmo tra alberi aggrappati a rocce e rami ritorti e proseguiamo fino a Casanova. Lasciamo da una parte l’albergue pubblico e piú in là la deviazione verso uno privato e continuando per strada asfaltata la lasciamo a sinistra per imboccare un sentiero che in molti periodi dell'anno può essere infangato o addirittura percorso da acqua come fosse un ruscello. Discendiamo fino ad attraversare il rego do Vilar nel Porto de Bois per salire poi un pendio fino a Campanilla. Per una strada secondaria arriviamo a O Coto. All’uscita da O Coto lasciamo la carreggiata a sinistra per scendere a Leboreiro, definito nell’antichità come Campus Leporarius o campo delle lepri. Qui vedremo un cabeceiro: un cesto gigantesco che, come gli horreos, si utilizzava per conservare il granoturco. Dietro si trova l’interessante chiesa di Santa Marìa, in stile romanico di transizione. Ad una sola navata e abside circolare. Nel timpano sopra la porta è scolpita un'immagine della Vergine. Di fronte c'è la facciata della Casa de la Enfermería antico hospital per i pellegrini, fondato nel XII secolo dalla famiglia Ulloa. Lasciamo Leboreiro e passiamo un ponte medievale sul río Seco. Al mojon 56 passimo per Desecabo e si continua per un noioso tratto in corrispondenza della N-547 e del Parco impresariale di Melide, detto anche della Maddalena. Un chilometro dopo il paesaggio migliora e scendiamo
fino alla sponda del rìo Furelos. Attraversiamo questo affluente dell’Ulla per il suggestivo ponte medievale ed entriamo a San Xoán di Furelos, l'antisala di Melide e di fronte troviamo la piccola chiesa di San Juan, ricordata per la particolare figura di Cristo crocifisso, ma con un braccio rivolto verso il basso quasi a voler a dare la mano ai pellegrini che si avvicinano per toccarla ... è abbastanza facile incontrare il sacerdote, orgoglioso della particolare scultura, che inviti i pellegrini in strada a visitare la chiesa. Continuando il cammino poco prima di Melide prende la avenida de Lugo, attraversando la quale si passa accanto alla cappella di San Rocco con il suo bel portale il suo caratteristico crucero del XIV secolo considerato il più antico della Galizia. Continuiamo per la rùa do Convento fino alla plaza do Convento. Qui dove s'incrocia il cammino primitivo che proviene da Oviedo, troviamo l’antico ospizio dei pellegrini, oggi sede del Museo da Terra de Melide; il Convento di Sancti Spiritus e la sua chiesa; il palacio del Ayuntamiento del XVIII secolo e la cappella di Sant’Antonio, in corrispondenza della quale lasciamo la piazza per imboccare la rúa San Antonio.
A Melide soggiorniamo per la notte e non possiamo esimerci dal mangiare El pulpo Galego con olio di oliva, sale e peperoncino che assieme ai dolci locali come el "rico" e le "melindres" fanno parte della tradizione locale.
Sopra un cavalcavia attraversiamo la strada Statale N-540 per prendere la C-535 in direzione di Ventas. E' una strada di scarso traffico lungo la quale proseguiamo per i prossimi 10 km fino ad im-metersi nella Statale N-547 in località A Brea. Passiamo per Ventas de Narón all'uscita della quale troviamo la Capilla de la Magdalena ora restaurata forse sede di un antico hospital per pellegrini. A mezzo km in leggera discesa incrociamo il pilastrino dei 76,5km che ci indica che siamo a Sierra de Ligonde a 765m di altitudine che fa da spartiacque tra il ríos Miño e Ulla. Sempre in discesa passiamo per Previsa, Os Lameiros dove troviamo la capilla de San Marcos e 200m più avanti il crucero de Lameiros il più bello e significativo del cammino. Collocato nel 1670 è a doppia faccia. Da un lato il volto del Cristo e dall'altro la Vergine con il bambino. Alla base gli arnesi della passione del cristo, corona di spine, martello, tenaglia, chiodi e un teschio a ricordo della passione di Gesù. Si arriva a Ligonde che un tempo era una importante stazione del cammino come testimoniano, la croce che indica il luogo ove un tempo sorgeva un antico cimitero di pellegrini con annesso hospital e la Casa de Carneiro che ospitò nel marzo del 1520 Carlos V mentre era in viaggio per essere incoronato imperatore e nel maggio del 1554 Felipe II, in viaggio verso La Coruña per sposarsi con María Tudor. Oggi comunque troviamo bar, albergue e altri servizi per i pellegrini. All'uscita di Ligonde, accanto al rifugio comunale prendiamo un sentiero che costeggia un muro, fino al ponte sopra il rio Airexe. Ad Airexe (o Eirexe) alla nostra sinistra un po' appartata c'è la iglesia de Santiago di fattura neo classica con la facciata romanica recuperato dalla precedente chiesa. All'incrocio con la strada LU- 3301 proseguiamo dritti in fronte e passiamo per Portos. Dopo Portos incontriamo Santiago de Lestedo, Os Valos, A Mamurria, quindi A Brea, dove lasciamo la pista asfaltata per camminare a fianco della statale N-547. Proseguendo su questo tratto incontriamo Avenostre e successivamente O Rosario chiamato così perchè i pellegrini recitavano il rosario prima della vista del Monte Sacro dove i discepoli dell'apostolo Giacomo (Santiago) domarono i tori per trainare il carro su cui veniva portato il corpo del santo. Mezzo km più avanti arriviamo all'area ricreativa di Os Chacotes dove si trova anche un albergue. Arriviamo a Palas de Rei entrando per la rúa do Cruceiro, e completiamo questa tappa. La cittadina ha origini remote risalenti ad epoca pre romana e faceva parte delle fortezze celtiche. Poi sotto Roma divenne un importante punto di passaggio per la strada LugoAstorga. La facciata romanica della iglesia de San Tirso è l'unica testimonianza del patrimonio storico passato.
Horreos Attraversiamo la statale accanto alla Casa del Concello de Palas de Rei e scendiamo per la travesía
del Peregrino per poi riattraversare la statale e continuare a scendere per la sterrata rùa do Apostolo. Per terza volta passiamo la carretera e proseguiemo per la rúa Río Roxán, dove c’è una scultura di alcuni pellegrini che stanno ballando, firmata da J. Novo. Prendiamo la avenida de Compostela, e camminiamo parallelamente alla N-547, e dopo cinquecento metri (passato il km 35 della nazionale) voltiamo a destra per attraversare il río Roxán. Il mojón 64 ci segnala l’arrivo a San Sebastián de Carballal. Più avanti riattraversiamo la statale e giunti al mojon 63,5 prendiamo un sentiero circondato di eucalipti e querce, che arriva fino a Lacua. Una buona fila di mattonelle di pietra impedisce di camminare nel fango in caso di pioggia. Andiamo avanti fino a San Xulián do Camino, annunciato dal mojón 62,5 dove troviamo la chiesa romanica risalente alla fine del XII secolo. Per la strada asfaltata passiamo Pallota (mojón 62) e scendiamo animosamente fino al rio Pambre per poi arrivare a Ponte Campaña (percorsi km 4,5). Comincia un tratto piacevolissmo tra alberi aggrappati a rocce e rami ritorti e proseguiamo fino a Casanova. Lasciamo da una parte l’albergue pubblico e piú in là la deviazione verso uno privato e continuando per strada asfaltata la lasciamo a sinistra per imboccare un sentiero che in molti periodi dell'anno può essere infangato o addirittura percorso da acqua come fosse un ruscello. Discendiamo fino ad attraversare il rego do Vilar nel Porto de Bois per salire poi un pendio fino a Campanilla. Per una strada secondaria arriviamo a O Coto. All’uscita da O Coto lasciamo la carreggiata a sinistra per scendere a Leboreiro, definito nell’antichità come Campus Leporarius o campo delle lepri. Qui vedremo un cabeceiro: un cesto gigantesco che, come gli horreos, si utilizzava per conservare il granoturco. Dietro si trova l’interessante chiesa di Santa Marìa, in stile romanico di transizione. Ad una sola navata e abside circolare. Nel timpano sopra la porta è scolpita un'immagine della Vergine. Di fronte c'è la facciata della Casa de la Enfermería antico hospital per i pellegrini, fondato nel XII secolo dalla famiglia Ulloa. Lasciamo Leboreiro e passiamo un ponte medievale sul río Seco. Al mojon 56 passimo per Desecabo e si continua per un noioso tratto in corrispondenza della N-547 e del Parco impresariale di Melide, detto anche della Maddalena. Un chilometro dopo il paesaggio migliora e scendiamo
fino alla sponda del rìo Furelos. Attraversiamo questo affluente dell’Ulla per il suggestivo ponte medievale ed entriamo a San Xoán di Furelos, l'antisala di Melide e di fronte troviamo la piccola chiesa di San Juan, ricordata per la particolare figura di Cristo crocifisso, ma con un braccio rivolto verso il basso quasi a voler a dare la mano ai pellegrini che si avvicinano per toccarla ... è abbastanza facile incontrare il sacerdote, orgoglioso della particolare scultura, che inviti i pellegrini in strada a visitare la chiesa. Continuando il cammino poco prima di Melide prende la avenida de Lugo, attraversando la quale si passa accanto alla cappella di San Rocco con il suo bel portale il suo caratteristico crucero del XIV secolo considerato il più antico della Galizia. Continuiamo per la rùa do Convento fino alla plaza do Convento. Qui dove s'incrocia il cammino primitivo che proviene da Oviedo, troviamo l’antico ospizio dei pellegrini, oggi sede del Museo da Terra de Melide; il Convento di Sancti Spiritus e la sua chiesa; il palacio del Ayuntamiento del XVIII secolo e la cappella di Sant’Antonio, in corrispondenza della quale lasciamo la piazza per imboccare la rúa San Antonio.
A Melide soggiorniamo per la notte e non possiamo esimerci dal mangiare El pulpo Galego con olio di oliva, sale e peperoncino che assieme ai dolci locali come el "rico" e le "melindres" fanno parte della tradizione locale.