martedì 1 luglio 2014

FOTOGRAFIA: 28 maggio 2013 - 18^ tappa del Cammino - da Hospital De Orbigo a Santa Catalina de Somoza






































































































































































Lasciamo la cittadina attraversando il centro lungo la calle principale che neanche farlo a caso si chiama Calle del camino de Santiago e Camino de Jacobeo. All'uscita ci troviamo ad un incrocio con due possibilità di itinerario: il tracciato classico che sta di fronte a noi e che poi corre parallelo alla strada statale ormai straconosciuta N-120, oppure prendere a destra una variante che passa per Villares de Órbigo molto apprezzata dai pellegrini per il paesaggio agrario e l'ambiente molto rilassante. In entrambi i casi il cammino si ricongiunge a Santibáñez de Valdeiglesias. Da qui il cammino riparte nuovamente congiunto, per una pista larga e ciottolosa fino ad un allevamento di bestiame per continuare attraverso un paesaggio piacevole con coltivazioni di vario genere, vitigni, alberi di quercia, macchia tipica locale. Una tratto molto tranquillo che ci porta fino al suggestivo crucero de Santo Toribio, un eccellente punto panoramico che si apre sulle città di Justo de la Vega e Astorga. Scendiamo dal Crucero per una strada abbastanza ripida e polverosa ed entriamo a Justo de la Vega che attraversiamo lungo Calle Real. Al termine del centro abitato sulla destra riprendiamo una pista tra la vegetazione e i campi per 1,4 km. Al termine della pista si percorre un tratto di asfalto della strada Logrogño-Vigo (circa 200m) si attraversa una grande rotonda e lungo la Calle de la Puerta del Sol si entra nella città di Astorga meta della nostra tappa. La città di Astorga vanta antiche origini romane quando era un accampamento militare durante le guerre cantabriche (29/19 a.c.) Deve comunque il suo sviluppo alla sua strategica posizione che permetteva il controllo sulle vie lungo le quali transitava l'oro delle miniere del nord. Visitiamo la Cattedrale de Santa María del XV secolo e con una bella facciata plateresca. Il municipio di Astorga del 1675 con il caratteristico orologio le cui ore sono scandite da due automi Maragatos - Zancuda e Colasa. Il palazzo episcopale oggi museo del cammino, opera del geniale archittetto Antonio Gaudí ideatore tra l'altro della "sagrada familia" a Barcellona. Le Mura di origine romane risalenti al III secolo e successivamente modificate nei secoli successivi. Il ponte di Orbigo ... del paso honroso Verso Astorga Cominciano le salite, si abbandona il "piattume" delle tappe precedenti, ci si avvicina alla Galizia e il profilo altimetrico varia. Si esce da Astorga passando ancora una volta davanti alla cattedrale e prendendo la Calle Leopoldo Panero che si apre diffronte alla facciata e al termine della quale a destra si procede lungo la Calle de San Pedro o la Calle del Sol. All'incrocio con la statale N-VI si passa dall'altra e si prende la strada LE-142 Calle de los Martires che sta proprio di fronte in direzione Castrillo e S.ta Colomba, un lungo viale alberato che percorriamo sulla destra. All'altezza di Valdeviejas alla sinistra della strada c'è la Ermita Ecce Homo, un costruzione del XVIII secolo recentemente restaurata e dove è possibile farci apporre il Sello sulla credencial dal mattiniero eremita. Poco dopo l'ermita ci troviamo a superare la Autostrada A-6 lungo il cavalcavia e procedendo sempre paralleli alla LE-142 arriviamo a Murrias de Rechivaldo. A questo punto volendo allungare il cammino di 1 km circa si può deviare verso Castrillo de los Polvazares villaggio della "Maragatería" uno dei meglio conservati e caratteristici soprattutto per quanto riguarda la sua architettura. Divenne importante a partire dal secolo XVI per i suoi arrieros (trasportatori) che con i loro muli e carri, trasportavano dal nord al sud della Spagna merce di ogni tipo. Dai preziosi minerali delle Asturie e della Cantabria, oro e argento, ai cereali delle terre di Léon, ai tesori della corona di Spagna. Tutto ciò fece la fortuna del villaggio che conserva numerose testimonianze nella architettura delle case e delle strade e che vale la pena vedere. Il camino si ricongiunge nuovamente a Santa Catalina de Somoza.  Prendiamo la  pista che sta esattamente di fronte a noi e che corre a destra parallela alla strada CV-192-4. Dopo 2km si arriva a Santa Catalina de Somoza dove ci fermiamo per la notte. Il paese è conosciuto nella storia del cammino per la sua ospitalità fin dai tempi remoti, però dell'antico Hospital de la
Virgen de las Candelas non ci sono più tracce. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria si conserva una reliquia di San Blas noto per l'assitenza medica ai pellegrini.